Richiedere la NASpI è sempre stato un piccolo percorso a ostacoli, ma dal 2024 in poi l’INPS ha rivoluzionato parecchie cose e nel 2025 ci sono novità che molti ancora non hanno capito fino in fondo. Il rischio? Fare un errore banale, perdere giorni (o addirittura soldi), oppure ritardare la domanda senza volerlo.
Tranquillo: qui trovi tutto spiegato in modo semplice e pratico, senza burocrazese.
Cos’è la NASpI (giusto due righe, ma utili)
La NASpI è l’indennità di disoccupazione destinata ai lavoratori che perdono il lavoro non per loro scelta. Serve per coprire economicamente il periodo tra un impiego e l’altro, ma per ottenerla devi rientrare in requisiti precisi e rispettare le nuove regole INPS.
1. La domanda NASpI ora si fa solo online (e il vecchio sistema non esiste più)
Dal 1° marzo 2024 l’INPS ha reso ufficiale una cosa che molti non hanno ancora realizzato:
la domanda si può presentare solo tramite il nuovo servizio telematico.
Niente vecchi moduli, niente procedura “tradizionale”.
Tre possibilità:
• tramite portale INPS con SPID, CIE o CNS
• tramite Contact Center
• tramite Patronato (che usa lo stesso sistema telematico)
Se provi a seguire una procedura precedente… la domanda semplicemente non parte.
2. Iscrizione automatica al SIISL: adesso scatta in automatico
Dal novembre 2024, chi fa domanda NASpI viene iscritto d’ufficio al SIISL, la piattaforma digitale con cui governo e centri per l’impiego gestiscono le politiche attive del lavoro.
In parole povere:
non basta più richiedere la NASpI, devi anche “attivarti”.
Entro 15 giorni devi:
• entrare nel SIISL
• completare il profilo
• firmare il Patto di Attivazione Digitale
• renderti disponibile alle offerte di lavoro
Chi non lo fa rischia sospensioni o decadenze.
Questa è una delle novità più pesanti del 2025, e molti non lo sanno.
3. Nuovo requisito contributivo 2025: attenzione alle dimissioni recenti
Dal 1° gennaio 2025 è nato un requisito aggiuntivo che sta facendo discutere, e che potrebbe tagliare fuori molte persone.
Se, nei 12 mesi prima della disoccupazione involontaria, ti sei dimesso volontariamente da un altro lavoro a tempo indeterminato, per ottenere la NASpI devi avere:
✅ almeno 13 settimane di contributi tra le dimissioni e la successiva perdita involontaria del lavoro.
È una norma anti-abusi, ma rischia di creare confusione.
Se non rientri in questo requisito, l’INPS potrebbe respingere la domanda.
4. Come fare la domanda NASpI nel modo giusto (senza rischiare errori)
Ecco il percorso semplice:
- Accedi al portale INPS con SPID/CIE
- Vai su “NASpI – Indennità Mensile di Disoccupazione”
- Compila i dati richiesti (datore, IBAN, causa cessazione)
- Invia entro 68 giorni dalla cessazione
- Se hai un’attività autonoma o part-time, dichiara il reddito presunto entro un mese
Questa ultima parte è fondamentale.
Se non dichiari il reddito (anche se è zero), perdi la NASpI.
5. Decorrenza e pagamento: quando arriva la NASpI?
Dipende da quando presenti la domanda:
• entro 8 giorni dalla cessazione: parte dall’ottavo giorno
• dopo l’ottavo giorno: parte dal giorno dopo la domanda
• in caso di malattia, maternità, infortunio o vertenza: valgono regole particolari
L’INPS manda un SMS quando la pratica viene accolta e puoi seguire tutto da MyINPS.
6. Obblighi mentre prendi la NASpI
Con le nuove modalità, gli obblighi sono più rigidi:
• devi essere disponibile al lavoro
• devi rispettare le convocazioni del centro per l’impiego
• devi aggiornare il reddito se svolgi attività parziale o autonoma
• devi completare il percorso SIISL entro i tempi
Una piccola dimenticanza può bloccare la prestazione.
E non è uno scherzo.
Perché queste nuove regole sono importanti?
Perché stanno trasformando la NASpI: non è più solo una prestazione da richiedere, ma un sistema integrato tra sostegno al reddito e politiche attive.
In cambio, però, se sbagli anche un solo passaggio, il rischio è:
• ritardi
• sospensioni
• perdita totale del beneficio

